Conversazioni con Joyce by Arthur Power

Conversazioni con Joyce by Arthur Power

autore:Arthur Power [Power, Arthur]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Joyce
ISBN: 63-2210-7
editore: Editori riuniti
pubblicato: 1980-09-14T22:00:00+00:00


VII.

Joyce si interessò molto, come chiunque altro, al caso Bywaters e Thompson, di cui erano pieni i giornali inglesi nel dicembre del 1922; perfino il Times ne faceva una cronaca dettagliata. Bywaters, giovane cambusiere, conosceva da sette anni una certa signora Thompson e, quando era lontano in viaggio per mare, le scriveva sempre delle lettere, lettere che lei distruggeva. Ma lui conservava quelle di lei, in cui la Thompson suggeriva i modi di avvelenare il marito, lettere che vennero esibite al processo e la condannarono.

Per quanto tragica fosse l’intera faccenda, non mancava il lato comico. La signora Thompson aveva l’abitudine di svegliare di notte il marito per fargli bere il suo tritato di lampadina elettrica. In una sua lettera a Bywaters, letta al processo, diceva: «Mi sentivo rianimata dalla speranza della lampadina elettrica, e usavo una certa quantità di pezzi grossi... Se ne poteva forse ricavare delle pilloline da ricoprire di sapone ed immergere poi nella liquirizia, come le Beecham... Lo so, lo sento che non gli farò mai prendere una cosa amara nella quantità sufficiente». In un’altra lettera diceva: «Ho usato tre volte la lampadina. La terza volta lui ne ha trovato un frammento e così ci ho rinunciato, fino a quando tu non tornerai».

Bywaters era un bel giovane dall’aria pulita: ne vidi una fotografia sul giornale, mentre lo portavano in tribunale e gli agenti lo introducevano alla sentenza di morte con la sollecitudine esagerata di una madre per il suo unico figlio. Non so perché si abbia tanta compassione, ma immagino sia per l’antica battaglia della giovinezza e dell’amore contro le convenzioni; anche se poi è difficile capire perché non decisero di fuggire insieme. Sembra che lei avesse un buon lavoro e avesse paura, fuggendo con Bywaters, di dover vivere con il magro salario di lui, timore che sembra piuttosto esagerato, poiché in primo luogo avrebbe potuto non perdere il lavoro, ed in secondo luogo, dal momento che era una donna d’affari così in gamba, probabilmente non avrebbe incontrato molte difficoltà nel trovarne un altro.

Ma evidentemente aveva deciso che, per rimanere rispettabile, doveva far morire il marito. Sembra che Bywaters fosse un tipo semplice, ragazzo galante e cavalleresco, per il suo comportamento durante il processo, quando sembrò ansioso di assumersi la responsabilità e fece di tutto per proteggerla: un giovane mentalmente instabile ed ipersessuato, era sotto il totale influsso della Thompson e durante i propri viaggi meditava su quello che lei gli aveva scritto. Si può dedurre qualcosa della sua disposizione mentale, dalla raccolta di ritagli di giornali, in parte mandatigli da lei, e in parte raccolti da lui stesso, ritagli del tipo: «L’avvelenamento del curato», «Le donne che odiano gli uomini», «La battaglia dei polpacci e delle caviglie», «Un mortale brodo di gallina», «Matrimoni ombra» e così via. Sarebbe stato senza dubbio disposto a fuggire con lei, ma lei insisteva sull’assassinio. Sembrava che in effetti fosse un’ossessione per lei, 'perché in una lettera gli scriveva: «Ho incontrato ieri una donna, che in undici anni ha perso tre mariti e nessuno in guerra.



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